mercoledì 26 ottobre 2011

TOMBOY di Céile Sciamma, 2011


Laure ha dieci anni. Durante le vacanze estive lei, i suoi genitori e la sorellina più piccola si trasferiscono. La ragazzina coglie l’occasione per farsi delle nuove amicizie presentandosi con un’altra identità: quella di un maschio, dal nome Mickaël. Spacciandosi per un ragazzo, Laure attira le attenzioni della dodicenne Liza, ma l’estate non dura per sempre e l’inizio della scuola è vicino.

Tomboy è un piccolo film, girato con mezzo milione di euro, una troupe di quindici persone e un gruppo di piccoli attori non professionisti. Vincitore del 26° Torino GLBT Film Festival e del Teddy award al Festival di Berlino, ha potuto, per fortuna, ritagliarsi un altrettanto piccolo spazio nelle sale. Céline Sciamma, alla sua opera seconda, mette in scena con sobrietà neorealistica e delicatezza quanto mai necessaria una piccola istantanea dell’educazione sessuale di una ragazzina dall’identità confusa, che si sente attratta da una coetanea del suo stesso sesso e si atteggia da maschio per fare colpo su di lei.

La regista adotta una prospettiva totalmente interna, confidando nell’aderenza assoluta tra narrazione e personaggio e lasciando che le timide pupille celesti della piccola Zoé Héran, gli sguardi e la semiotica dei corpi, comunichino più di molti inutili dialoghi. Le giornate estive di un gruppo di ragazzini trascorrono placide tra partite di pallone, gite al lago e piccole baruffe, senza che esploda mai il dramma incontrollato, neanche in un finale in cui, come nel recente Carnage di Polansky, i bambini si rivelano più aperti e, a loro modo maturi, dei loro limitati genitori.

Tomboy è un vero film transgender e in divenire perché abdica a qualsiasi giudizio dall’alto e si limita a osservare, senza cadere in definizioni forzate e lasciando allo spettatore le conclusioni – posto che ce ne sia bisogno –. La Sciamma ha il tocco tenue e sincero del miglior cinema indie e la delicatezza necessaria ad un film sulla pre-adolescenza, una piccola perla da non farsi scappare.


8/10

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