Trascorsi dieci anni dall’11 settembre, svanita la febbre da
alieno-terrorista, metafora sulla quale hanno campato diversi film di
fantascienza dell’ultimo decennio, la figura dell’invasore dallo spazio sta
giacendo sotto un soffice strato di muffa, accingendosi ad esalare i suoi
ultimi singulti con pacchiani crossovers o robaccia anacronistica come World Invasion. Per fortuna Attack the Block non è niente
di tutto questo. Selezionato nella sezione Festa
Mobile del 29° Torino Film Festival, è il riuscito prodotto di una
scommessa: dare vita a un"invasion
movie" a basso budget senza astronavi aliene, ne' epici
scontri a fuoco tra esercito e marziani, ne' tantomeno grattacieli che crollano
come tessere del domino. Solamente un gruppo di giovanissimi teppistelli di un
quartiere popolare di Londra, armati di fuochi d'artificio, qualche coltellino
e pistole ad acqua.
Gli alieni invasori, delle cui origini e motivazioni poco o
nulla importa, sono disegnati in cg con un nero così intenso da confonderli con
la notte e renderne visibili solo i denti verdi fosforescenti; una bella
trovata per la quale il regista ringrazia il suo gatto nero. L'attacco, come da
titolo, non è rivolto al pianeta terra ma coinvolge solo il Block, un quartiere
degradato della periferia londinese che sembra tagliato fuori dal resto del
mondo. La baby-gang di protagonisti sarà così in grado di riscattarsi: prima
scippatori e reietti, poi nuovi eroi e difensori del quartiere nella lotta
contro gli alieni. Il regista Joe Cornish, sceneggiatore del Tintin spielberghiano,
con la produzione esecutiva dell'Edgar Wright di Shaun of the dead - al
quale probabilmente dobbiamo la presenza nel cast di un Nick Frost come al
solito fattissimo e impagabile - confezionano un divertissement intelligente ed
avvincente con un occhio a Carpenter e Walter Hill per la poetica "di
strada" e l’elogio dei bassifondi, non mancando di lanciare pungenti
frecciate anti-borghesi e di citare i recenti Riots Londinesi, seppur forse non del tutto volontariamente.
Lo stesso regista definisce il suo film
ironicamente, Super 8
Mile; forse un po’ ingenerosamente. Attack the block è per
fortuna migliore di entrambi i modelli: facendo tesoro del basso
budget - ma proficuamente capitalizzato fino all'ultimo centesimo – il film
avvince e diverte con tutti gli stilemi del genere e dei generi di appartenenza
– il gang-movie, la commedia, l’horror,
..- inseriti in un contesto reale e quotidiano, in maniera analoga ad opere come
l'interessante serial Misfits.
Un esempio che in molti dovrebbe seguire.
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