The unborn, Usa 2009, di David S. Goyer, con Odette Yustman, Gary Oldman, Jane Alexander
David S. Goyer è un nome noto soprattutto agli amanti della saga di Blade e per aver sceneggiato i due Batman di Christopher Nolan. Per Unborn il regista-sceneggiatore fa tutto da solo, pescando senza tanti complimenti nell'immaginario horror più o meno recente, avendo come padri tutelari principalmente Il presagio e L'esorcista, ma con uno sviluppo dello ( scarno ) plot che rimanda al filone di horror giapponese -o meglio quello dei rispettivi remake statunitensi -. Quindi ci si aspettino bimbi demoniaci, eredità scottanti provenienti dal passato - Udite udite, qui per la genesi degli eventi siscomoda persino l'Olocausto -, apparizioni improvvise e salti sulla sedia - pochi a dire il vero -, e qualche ridicolo effetto speciale in cgi. In questo collage poco ispirato è inutile cercare un po' di ritmo, tant'è che, oltre ad ammirare la generosità di madre natura con la protagonista Odette Yustmann, si finisce per sbadigliare copiosamente nei pur striminziti 87 minuti di pellicola. Poche idee e ancora meno sorprese, tensione totalmente assente. Mancano all'appello i soliti infidi effetti sonori, ma forse perchè al loro posto troviamo dei curiosi effettaci digitali messi a casaccio qua e la per risvegliare lo spettatore dall'apatia. Nemmeno Gary Oldman riesce a ridare vigore ad un cast che sembra avere del film la stessa opinione del sottoscritto. Si salva il trailer, probabilmente più riuscito del film stesso, che riesce nell'impossibile compito di portare spettatori in sala, ma la delusione nel constatare che nel film non c'è niente di più di quelle quattro scene pubblicizzate è parecchio forte
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